Sovrappeso, insulino-resistenza e cardo mariano

Il cardo mariano è, forse, tra le piante più studiate in medicina e fitoterapia. Tra questi studi rientrano anche quelli che fanno riferimento all’insulino-resistenza.

Il caso

Ipotizziamo di essere in una situazione di insulino-resistenza, con accenni di diabete di tipo 2: quindi braccia e gambe magre, ma con la pancia. Una situazione che, con tutta probabilità, ci porterà verso la sindrome metabolica: un vero e proprio circolo vizioso tra sovrappeso e insulino-resistenza, che creano infiammazione!

Sia l’insulino-resistenza che il sovrappeso, dunque, hanno in comune un’infiammazione che si crea a livello del TNF alfa. Questo, quando è attivo, mette in moto l’NFKB, al cui interno è presente l’interruttore dell’infiammazione cronica sistemica. Come risultato, quindi, le interluchine attivano il sistema immunitario per proteggere il corpo da eventuali problematiche.

Il problema dell’insulina

Il TNF alfa, quando i livelli sono alti, attiva anche le chinasi intracellulari, andando a creare una riduzione dei segnali per i recettori dell’insulina, sostenendo di fatto un’insulino-resistenza. Ciò accade perché il grasso, che è lontano dal circolo sanguine, non è solamente un contenitore da riempire a piacimento.

L’organismo, infatti, abbassa i livelli dei recettori dell’insulina e questa andrà a finire nel grasso e non nei muscoli. Da qui si avrà un grasso viscerale, accompagnato da stanchezza, fame nervosa e spossatezza. Lo zucchero, infatti, non arriva direttamente nelle cellule, richiamando anche acqua, potassio e magnesio. Il tutto ci farà sentire anche disidratati su pelle e mucose.


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