Vitamina D: la chiave della salute

Come ormai sapete bene, nella mia concezione la medicina naturale è un equilibrio tra biochima, struttura e psiche. I miei video giornalieri, infatti, mirano a dei contenuti che portino a soluzioni semplici, poi approfonditi nei miei libri e nei corsi.

Tra i tanti temi toccati, c’è quello della vitamina D. Il mio lavoro su questo argomento, enormemente vasto, inizia una decina di anni fa, quando dagli studi sui testi accademici, ho spostato l’attenzione sul web grazie a Pubmed. Solo in quel momento mi sono reso conto, anno dopo anno, quanto sia vasto l’argomento riguardante la vitamina D e quanti siano gli studi che la riguardano.

La vitamina D

La vitamina D svolge, nel nostro organismo, dei compiti molto importanti, ma nonostante ciò la maggior parte delle persone ha una carenza di questa vitamina a livello ematico. Basti pensare a quanto spesso ci lamentiamo di stanchezza, mal di testa, tendenza ad ingrassare e via dicendo, non sapendo che tutto ciò è riconducibile alla vitamina D.

Tale vitamina è anche detta “vitamina del sole”, visto che contribuisce all’assorbimento del calcio, proveniente dall’alimentazione, nelle ossa e aiuta l’organismo a non buttare via il calcio. Questo, infatti, viene riassorbito dall’organismo, motivo per il quale chi ha carenze di vitamina D, spesso soffre di rachitismo e, in età più adulta, va verso l’osteoporosi.

È bene ricordare, però, che la vitamina D può essere considerata come un vero e proprio ormone. A livello molecolare, infatti, è simile agli ormoni steroidei, venendo anche formata dal colesterolo come il testosterone.

Integrazione e autoproduzione

La vitamina D, a differenza di altre vitamine, non si integra attraversa l’alimentazione, ma il nostro corpo la autoproduce partendo dal colesterolo e dal contatto dei raggi del sole con la nostra pelle. I raggi solari, infatti, ci aiutano nella sintesi della vitamina, portando il colesterolo verso la superficie della pelle dove entra in contatto con i raggi del sole, che lo trasformano in pro-vitamina D. Da qui il tutto si sposta al fegato, che la trasforma in vitamina D, poi attivata a livello dei reni.

Questo, quindi, ci fa capire che se il nostro organismo funziona bene e ci esponiamo al sole, potremmo evitare carenze ematiche di vitamina D. Ma attenzione! Il sole può essere nocivo con i raggi UVA che sono pro-cancerogeni e creano problematiche. Dobbiamo, quindi, esporci al sole nei giusti momenti dell’anno, come ad esempio in primavera e in estate. D’inverno, infatti, il sole ha più raggi UVA.

Ovviamente il tutto dipende anche dal nostro fototipo e bisogna quindi capire quando esporsi al sole, almeno per il 60% del nostro corpo per qualche minuto. Non c’è una formula uguale per tutti. Ricordiamo, in ogni caso, di proteggerci dai raggi solari con apposite creme, soprattutto nelle zone più esposte: Viso, mani e decolté per le donne. Anche d’inverno!

L’integrazione di vitamina D, però, deve essere sempre controllata e soprattutto ad personam, perché ci sono delle formule matematiche da applicare. Ci sono poi indicazioni in linea di massima, definite dall’OMS. Queste si dividono in adulti e bambini, ma anche queste sono soggette a patologie, peso e altezza. Affinché la vitamina D faccia il suo corso, ovviamente, dobbiamo tenere il nostro corpo in equilibrio con una sana alimentazione, giusta idratazione, apporto dell’attività fisica e gestione dello stress. Solo dopo possiamo monitorare la vitamina D ed eventualmente integrarla.

L’importanza della vitamina D

Ma perché è così importante la vitamina D? È presto detto: questa serve a interagire con tutte le cellule del nostro corpo, ovviamente in maniera diversa per ognuna di esse.
Le funzioni principali riguardano:

  • Il sistema immunitario – La vitamina D è regolatrice del sistema immunitario.
  • Il metabolismo – I livelli di vitamina D interagiscono con metabolismo, tiroide e serotonina.

Questo conferma come la vitamina D sia importante per tutto il nostro organismo e quanto sia importante tenere a bada il suo livello nel sangue, che non deve scendere sotto i 30. Un buon valore è tra i 40 e i 50, ma più si sale e meglio è. Ovviamente non bisogna mai eccedere, altrimenti la vitamina D diventerà tossica. Se il valore nel sangue supera i 150, ci sono problemi. Entro i 100 è perfetto.


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