Esofagite: cosa mangiare?

L’esofagite è l’infiammazione dell’esofago che può dar luogo a tutta una serie di disturbi: bruciore che sale dallo stomaco, peso sul petto, abbassamento di voce, tosse stizzosa e in alcuni casi la tachicardia.

Quando siamo in questa situazione, quindi, cosa possiamo mangiare e cosa dobbiamo evitare? Certamente non c’è una lista ben definita. Bisogna, infatti, analizzare il contesto e le varie situazione. Vediamo insieme come comportarci.

Da dove nasce l’esofagite

Il problema nasce dal contenuto acido che risale verso l’esofago. Qui, a differenza dello stomaco dove si è creato, il pH è neutro e quindi la mucosa si irrita creando infiammazione e altri disturbi. In questo caso bisogna intervenire sullo stomaco con dei gastroprotettori che interrompono l’acidità. Così facendo, ciò che risale verso l’esofago non risulterà più acido.

Ma attenzione: questa non è una soluzione. L’acidità dello stomaco, infatti, ci aiuta a digerire gli alimenti per poi essere assorbiti dall’intestino come micronutrienti ed espulsi sottoforma di feci. L’esofagite, quindi, può anche essere causa da infiammazione intestinale che deriva da stress emotivo, utilizzo eccessivo di farmaci, sedentarietà e alimentazione sbagliata (troppo zucchero, troppa carne rossa ecc…).

Questa infiammazione ci creerà una disbiosi intestinale e la flora batterica, che ci aiuta a digerire, non porterà a buon fine il suo compito. Qualsiasi cosa mangio, quindi, andrà in fermentazione o putrefazione. In tal caso l’intestino, per smaltire la problematica, chiederà aiuto allo stomaco che aumenterà l’acidità e darà luogo all’esofagite.

Come intervenire?

Per risolvere il problema dobbiamo puntare ad un’alimentazione antinfiammatoria, che vada a ridurre il problema di infiammazione nell’intestino. Cerchiamo, quindi, di limitare l’utilizzo di glutine, lattosio, caseina, zucchero e tutti quegli alimenti raffinati, facendo anche attenzione agli abbinamenti alimentari. Evitiamo anche i piatti che percepiamo come forti: alcune spezie piccanti, elementi transgenici e verdure fuori stagione.

Preferiamo frutta, frutta secca e verdura di stagione. Va bene il riso integrale, il farro, la quinoa e l’amaranto, ma anche un buon piatto di pasta, purché sia di qualità e, magari, con grani antichi. Per le proteine guardiamo verso pesce, legumi e uova.


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