Insonnia: le migliori piante per combatterla

L’insonnia è un problema da non sottovalutare. Il nostro corpo, infatti, ha bisogno di essere attivo durante la giornata, ma ha ancor più bisogno di riposare durante la notte. Se viene meno il riposo notturno, durante il giorno ci sentiamo stanchi, con ripercussioni su mentre e metabolismo.

Due tipi di insonnia

Per questi motivi sopraelencati è, quindi, importante avere un sonno di qualità e la fitoterapia può essere un valido alleato per ottenerlo. Ovviamente, però, non c’è una pianta specifica e generale per tutti, visto che ognuno di noi ha un proprio metabolismo e dei propri bisogni.

Teniamo anche presente che l’insonnia non è tutta uguale. Si divide, infatti, in due tipologie diverse:

  • Insonnia che comporta difficoltà ad addormentarsi
  • Insonnia che comporta risvegli notturni

Già così, quindi, possiamo ben capire come sia impossibile avere un’unica pianta per contrastare tale problema, ma il rimedio va ricercato a seconda delle esigenze. Vediamo come.

I rimedi

Per vincere il problema di un’insonnia che ci porta a non addormentarci, abbiamo bisogno di un ipnoinducente. Scientificamente tutto parte dalla luce della Luna che, arrivata alla ghiandola pineale, rilascia melatonina. Questo, però, non funziona in tutti i soggetti e può venirci incontro la tintura madre di escolzia; 100 gocce da prendere 20 minuti prima di andare a dormire.

Se, invece, dobbiamo fronteggiare problematiche di risvegli notturni, dobbiamo prima capire di che tipo siano. Se, per esempio, ci svegliamo alle 3, con tutta probabilità ci troviamo davanti a problemi al fegato (magari per rabbia). In questo caso possiamo aiutarci depurando il fegato con del tarassaco, del carciofo o del cardo mariano. Per calmarci, ovviamente, sono indicate anche melissa e camomilla. Se, invece, ci svegliamo alle 4, il problema potrebbe essere la tristezza e il malumore. In questo caso utilizziamo della drosera, che agisce a livello bronchiale.

La fitoterapia, come visto, può quindi aiutarci, ma può non bastare. Se non dormiamo, infatti, potremmo avere delle problematiche di ortosimpatico. In tal caso dovremo andare ad intervenire anche sull’alimentazione, sullo stress emotivo e, magari, sulla tossicità farmacologica in cronico.


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