Alimentazione e infiammazione
Esistono alcuni alimenti che, se introdotti quotidianamente o spesso nel nostro corpo, possono promuovere l’infiammazione. Ovvero possono farci trovare nel sangue un aumento di interluchine pro-infiammatorie e di proteina C reattiva.
I cibi dannosi
Mangiare troppo spesso carne (rossa o bianca) e formaggi può essere dannoso, visto che contengono l’acido arachidonico, che quando entra nel nostro organismo viene usato per produrre prostaglandine che sono pro-infiammatorie.
Altra categoria di alimenti a cui fare attenzione, sono gli affettati e le carni conservate. Questi sono spesso addizionati con nitriti, che sostengono un quadro infiammatorio molto chiaro. Per non parlare di tutti i cibi legati allo zucchero, partendo dal saccarosio e arrivando alle merendine. Parlando di zucchero, pensiamo anche al lattosio, che sostiene infiammazione e a cui il 75% della popolazione è intollerante.
Altra categoria da attenzionare è quella dei grassi idrogenati, dannosi per le cellule del nostro organismo. A questo aggiungiamo glutine, caseina e solanacee. Tutti alimenti ricchi di calorie, ma al contempo poveri di micronutrienti essenziali. Un quadro che sostiene l’infiammazione e innalza troppo velocemente i livelli di glicemia e insulina.
Cosa fare
Come ricordiamo sempre, non esistono alimenti giusti o sbagliati, ma nell’alimentazione va trovato un equilibrio. Se, però, mangiamo sempre gli alimenti sopracitati, privandoci di quelli antinfiammatori (frutta, frutta secca, cereali integrali in chicchi, pesce, uova e via dicendo) allora possiamo andare verso quadri pro-infiammatori che avranno ripercussioni sul nostro corpo.
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