Riso: bianco o integrale?

Riso bianco e riso integrale non sono certamente la stessa cosa e di seguito andremo a vedere che cosa li differenzia.

Prima di tutto iniziamo col dire che, mentalmente, associamo il riso a due grandi occasioni:

  • Quando abbiamo mal di pancia, con l’infallibile rimedio della nonna che ci faceva il riso in bianco
  • Quando vogliamo ridurre o escludere il glutine dalla nostra alimentazione, visto che il riso non ne contiene

Ma quale scegliere: riso bianco o riso integrale?

Riso bianco

Tra i due è sicuramente quello più pratico. Non bisogna infatti sciacquarlo prima di cuocerlo e, soprattutto, ha un tempo di cottura tra gli 8 e i 12 minuti. Il problema è che questo riso è stato lavorato e raffinato, quindi non contiene due parti importanti del chicco: crusca e germe.

Questo porta ad una riduzione delle fibre, con conseguente impennata dell’indice glicemico. L’assunzione di riso bianco, infatti, è associata al peggioramento del diabete di tipo 2 e dell’insulino-resistenza, oltre che all’aumento del peso.

Riso integrale

I tanti vantaggi stanno, prima di tutto, nel fatto che contiene, a differenza del riso bianco, crusca e germe e, di conseguenza, più fibre. Tra i benefici, inoltre, il riso integrale riduce l’indice glicemico, con il glucosio che entra nell’organismo in maniera più dolce.

L’assunzione di riso integrale, quindi, migliora le problematiche legate al diabete di tipo 2 e riduce il girovita grazie alle sostanze antinfiammatorie e antiossidanti.

Il difetto? Cuoce in 40 minuti e va lavato molto accuratamente prima della cottura, dato che può contenere acido fitico e, in alcuni casi, tracce di arsenico. Va quindi sciacquato in acqua corrente in maniera molto accurata, oppure tenuto in ammollo per qualche ora.

La pasta di riso

Ma se tra riso bianco e integrale possiamo, alla fine, anche scegliere, ciò che dobbiamo evitare è certamente la pasta di riso. Questa, infatti, è la peggior raffinazione del riso stesso, che viene messo in forno a temperature medio elevate e poi lavorato.

Il riso, in questo modo, perde tutte le sostante antiossidanti e antinfiammatorie. Preferiamo, quindi, il riso integrale, che consentirà di fare un bel carico di aminoacidi, sostanze antiossidanti e antinfiammatorie, ma soprattutto manterrà basso l’indice glicemico.


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