La polenta: proprietà e benefici

La polenta è, senza ombra di dubbio, il piatto dell’inverno nella tradizione italiana. La farina per realizzarla si ottiene dal granoturco e contiene pochissime calorie: appena 365 per 100 grammi. Ma facciamo attenzione! A cosa? Vediamolo insieme.

Contenuto nutrizionale

Immaginiamo di condurre un’alimentazione prettamente collegata al granturco, ovvero la fonte principale per la polenta. Tutto ciò, ad esclusione degli eventuali condimenti, sarebbe assolutamente anti-nutrizionale.

Entreremo, infatti, in carenza di alcuni micronutrienti fondamentali per il nostro organismo, dato che la polenta contiene troppo poco triptofano, un valore quasi nullo di niacina e non c’è assolutamente traccia della vitamina B3. Come sempre, quindi, l’ideale è avere un’alimentazione varia.

I vantaggi

La polenta, però, presenta anche molti vantaggi. È, infatti, ricca di fibre e quindi aiuta a ripristinare le funzionalità della flora batterica intestinale. Queste tendono a rallentare la velocità di assorbimento degli zuccheri nel sangue. Gli zuccheri, inoltre, sono presenti nella polenta sotto forma di carboidrati complessi, che entrano in maniera meno violenta nel metabolismo.

Derivando dal granturco, la polenta non presenta glutine ed è quindi ottima per gli intolleranti o per chi soffre di infiammazione intestinale. Contiene anche una serie importanti di vitamine, carotenoidi e oligoelementi molto interessanti. Due su tutti: magnesio e zinco; quest’ultimo ha proprietà antivirali e quindi è perfetto per contrastare i virus di stagione invernali.

Le problematiche

Il problema della polenta è il condimento, diciamocela tutta. Sopra, infatti, c’è quasi sempre sugo di carne e quindi sono presenti due elementi che creano allerta. La carne che è pro-infiammatoria e il pomodoro che non è di stagione.

È chiaro che se ogni tanto la mangiamo con un buon sugo di carne, non rappresentando una tappa fissa, va bene anche così. L’importante, come sempre, è non esagerare.


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