Infezioni urinarie: dalle cause alle cure

Le infezioni urinarie rappresentato un problema molto diffuso in Italia. Basti pensare che, numeri alla mano, ne soffrono o ne hanno sofferto ben 6 milioni di persone e, il più delle volte, si hanno purtroppo anche delle recidive.

Un problema ancora più grande, però, è quello di poter generare un’antibiotico-resistenza a queste infezioni. Quindi lo stesso antibiotico diventa inefficace.

Come diagnosticare?

Dopo la raccolta delle urine, in laboratorio si passa il campione in urinocoltura e, se il risultato è positivo, si andranno ad effettuare delle ricerche più approfondite, in base alle quali il medico potrà predisporre la cura più efficace.

Molto importante, in tal senso, è la raccolta delle urine. Questa va effettuata la mattina appena svegli, dopo essersi lavati attentamente mani e parti intime. Successivamente eliminiamo il primo getto di urine e raccogliamo il seguente in un contenitore sterile.

La problematica in uomini e donne

Si pensa che, spesso, siano le donne a soffrire di più di problemi di infezioni urinarie e questo è vero fino ai 50 anni (10 volte in più dell’uomo). Ciò è dato da una minor lunghezza dell’uretra e da una vicinanza alla zona perianale, che consente quindi una facile trasmissione di agenti patogeni da intestino a uretra.

Dopo i 50 anni, però, cambia la situazione ed il rapporto tende ad avvicinarsi tra uomo e donna. Questo è dovuto alla prostatite benigna, poiché il rigonfiamento può portare ad un ristagno di urina nella vescica.

Perché avvengono proliferazioni batteriche?

Le proliferazioni batteriche possono avvenire in tre modi:

  • Via linfatica
  • Via retrograda (più comune)
  • Via ematica

Cosa favorisce l’infezione?

A favorire l’infezione, il più delle volte, sono eventi semplici, come ad esempio:

  • Rapporti sessuali non protetti e/o occasionali
  • Alvo irregolare
  • Disequilibri ormonali tra estrogeni e androgeni
  • Anomalie anatomiche
  • Presenza di calcoli renali
  • Svuotamento incompleto della vescica

Sintomi

Tra i sintomi, invece, se ne riconoscono tre tra i principali e più palesi:

  • Aumento della frequenza di emissione
  • Emissione che diventa dolorosa
  • Urine di colore rosso (cistite emorragica)

Cure

La cura più classica per combattere le infezioni urinarie avviene tramite antibiotico. Tale approccio, però, può dar luogo a due problematiche:

  • Disbiosi intestinale (possiamo fronteggiarla con l’utilizzo di fermenti lattici)
  • Antibiotico-resistenza

L’importante, quindi, è come sempre individuare la causa, per poi intervenire direttamente su questa, senza affidarci generalmente agli antibiotici che possono essere, il più delle volte, dannosi.

Fitoterapia

Anche in questo caso, come spesso vediamo, l’approccio fitoterapico può essere efficace. Sono tante, infatti, le piante che possono venire in nostro soccorso.

La tintura madre di pilosella, ad esempio, ha un effetto drenante e modifica il Ph delle urine, aiutando a limitare la proliferazione batterica. Il mirtillo rosso, sempre in tintura madre, una invece una funzione disinfettante, mentre quella di betulla contiene D-mannosio, che crea una saponificazione della parete dell’uretra e, di conseguenza, fa scivolare via i batteri.


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