Fascite plantare: come intervenire?

Il termine fascite si riferisce ad una infiammazione che si trova in un fascio di muscoli. In realtà dobbiamo immaginare un problema al tessuto connettivale, che irradia dal tallone lungo tutta la pianta del piede; a questa infiammazione sono esenti solamente le dita dei piedi.

Andando un po’ più nello specifico, scopriamo che il termine fascite deriva dalla prima considerazione fatta oltre 20 anni fa sull’argomento, quando si pensava di trovarsi davanti ad un’infiammazione. In realtà, però, recenti studi parlano di una vera e propria degenerazione e non di un processo infiammatorio.

Le cause

Le cause della fascite plantare sono tuttora oggetto di discussione, visto che non si capisce bene da cosa dipende. I maggiori studi la attribuiscono ad un problema da carico funzionale, che quindi va a colpire maggiormente quelle persone che si allenano nella corsa, provocando ripetuto urti sul piede.

Soggetti al problema della fascite plantare, però, possono essere anche soggetti in sovrappeso e obesi che non si sono mai allenati prima e decidono di iniziare a correre, andando a forzare all’improvviso e caricando tutto il peso sul piede.

 

Cosa fare

Ma una volta che è arrivato il dolore e siamo bloccati, come interveniamo? Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di un problema ortopedico, quindi i miei sono solamente dei consigli ed è importante, soprattutto nei casi gravi, rivolgersi ad un medico.

I rimedi principali per contrastare la fascite plantare sono certamente l’applicazione di ghiaccio sulla zona e, magari, l’assunzione di alcuni antinfiammatori. Sono poi consigliabili esercizi di stretching come fisioterapia e/o riabilitazione. Uno di questi è fruibile anche stando seduti: prendiamo una pallina da tennis e facciamola scivolare di continuo sotto la pianta del piede.

 

L’aiuto della fitoterapia

Ma il modo di approcciarsi alla fascite plantare è sicuramente vario, tanto che, nei casi più gravi, si può arrivare financo all’intervento chirurgico. Escludendo, però, soluzioni così drastiche, a fitoterapia ci può aiutare.

Valido alleato è sicuramente il gemmoderivato di betulla pubescens (40 gocce al mattino prima di colazione e 40 prima di andare a dormire). Questo andrà ad agire direttamente a livello connettivo, riducendo tossine e infiammazione. Se il dolore, invece, va più verso l’alto e irradia il tallone, possiamo provare con la vitis vinifera.


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