Dieta ipocalorica: funziona?

Le diete ipocaloriche possono rivelarsi una trappola molto pericolosa. Come concetto di base, infatti, c’è quello di mangiare meno, riducendo le calorie, per ottenere una perdita di peso in poco tempo, ma attraverso molteplici sacrifici. Ovvio che, se ben strutturata, la dieta ipocalorica può aiutarci, ma alcune non tengono conto dei corretti abbinamenti alimentari e della qualità del cibo. Queste sono destinate, inesorabilmente, al fallimento.

Il problema

Con la dieta ipocalorica, come detto, possiamo ottenere sicuramente dei risultati eccellenti nel breve, ma nel medio e lungo periodo non avremo benefici; anzi, tutt’altro! Questo tipo di alimentazione, infatti, può provocare dei danni molto seri al nostro metabolismo.

Ricordiamoci che il nostro organismo è stato creato in maniera perfetta. Se, quindi, mangiamo meno e perdiamo peso, il nostro metabolismo si adatterà quasi immediatamente alla nuova quota di calorie. Se, per esempio, mangiamo normalmente 100 gr di pasta e – sulla base della dieta ipocalorica – scendiamo a 70 gr, inizialmente perderemo peso, ma successivamente non avremo risultati.

Riducendo sempre di più la grammatura, ci accorgeremo di non raggiungere il risultato voluto e torneremo, quindi, a mangiare gli iniziali 100 gr. Questo è il momento della tragedia! Il metabolismo rallentato, infatti, non brucerà più i grassi e torneremo a prendere peso con l’effetto fisarmonica. Qui nasce il problema principale delle diete ipocaloriche.

La soluzione

Omega 3

Il nostro corpo è perfetto, ma non è una macchina. Nelle automobili, infatti, mettiamo la benzina per farla muovere e quella resta nel serbatoio senza problema. Quando, al contrario, inseriamo del cibo nell’organismo, questo diventa parte integrante delle nostre cellule; non rimane fermo. La conferma che la famosa frase “siamo ciò che mangiamo” è decisamente vera!

Per ovviare alle problematiche che abbiamo fin qui elencato e descritto, occorre uno switch mentale. Non dobbiamo, infatti, pensare alla dieta come ad un momento ristretto di tempo, ma come ad un verso e proprio cambio del nostro stile di vita giornaliero.

Il primo passo riguarda certamente gli abbinamenti tra i vari cibi. Se mangiamo della pasta (che contiene amido e carboidrati), non possiamo di certo associarla con il formaggio che è ricco di grassi e proteine. Questi elementi, infatti, hanno effetti metabolici diversi una volta entrati nel nostro organismo. Nel primo caso, innalzano glucosio e insulina, mentre nel secondo vanno ad interagire su amminoacidi e trigliceridi.

Per una sana alimentazione, quindi, non bisogna escludere i cibi, ma bisogna saperli bilanciare bene tra grassi, carboidrati, proteine, fibre, vitamine, minerali e acqua. Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita e, per farlo, ci possiamo certamente aiutare con i miei due libri: Restart metabolico e Rivoluzione metabolica. Provateli!

 

CLICCA SUL VIDEO SOTTOSTANTE PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI

ALTRI ARTICOLI CHE POSSONO INTERESSARTI

3 problematiche del tessuto adiposo infiammato

Perché si ingrassa?

Grasso addominale: 5 rischi per la salute

Il peso è importante

4 cose da fare per dimagrire velocemente