3 problematiche del tessuto adiposo infiammato

La salute, come sappiamo bene, è un equilibrio tra biochimica, struttura e psiche. Questo conferma che, all’interno del nostro organismo, è tutto collegato e il pericolo maggiore che possa esserci è un aumento dell’infiammazione.

Quando questa, però, colpisce il tessuto adiposo, possono aver luogo tante reazioni e problematiche di vario genere. In questo caso ne prenderemo in analisi solamente tre, ma tutte collegate tra loro e che possono portare a ritenzione idrica, gonfiore di gambe e mani, alterazioni pressorie e ripercussioni sul sistema venoso, con conseguente comparsa di capillari fragili.

Riduzione del tessuto osseo e muscolare

Quando siamo in sovrappeso, il tessuto adiposo, se infiammato, diventa un vero e proprio organo endocrino, capace di produrre interluchine pro-infiammatorie. Questo stato porta il nostro corpo ed il nostro organismo ad una prima conseguenza importante: la riduzione del tessuto muscolare e quella del tessuto osseo. Va a sparire, oltre al tono muscolare, quella che viene definita “massa magra”.

Se il nostro corpo si trova in una situazione di infiammazione cronica, il cortisolo si attiverà andando a creare un reverse della tiroide. La conseguenza di tutto ciò sarà il rallentamento del metabolismo, che invierà meno ossigeno ai mitocondri. Questi, trovandosi nei muscoli, si genereranno in quantità sempre minore, andando a ridurre in maniera significativa il tessuto osseo e il tessuto muscolare.

Disidratazione e ritenzione idrica

Stante la situazione del nostro tessuto osseo e di quello muscolare, il nostro corpo inizierà ad avere effetti a catena. Una conseguenza di tutto ciò che abbiamo appena visto, sarà il richiamo dell’acqua da parte del nostro metabolismo. Questa verrà attirata direttamente dalle cellule, che si disidrateranno portano a secchezza della pelle e delle mucose.

L’acqua, a sua volta, finirà a livello del connettivo e il metabolismo subirà un ulteriore rallentamento. Ancora una volta, come già detto, tutto è collegato all’infiammazione iniziale. L’acqua, una volta arrivata nel connettivo, creerà una situazione di liquidi in eccesso, portandoci a ritenzione idrica, con gambe e mani gonfie.

Capillari fragili

Il terzo aspetto, sempre strettamente collegato ai primi due, parte proprio dall’acqua che entrerà nel sistema venoso, cambiando di fatto il suo potenziale idrico. In questa situazione, infatti, le vene faticheranno di più a svolgere il proprio compito e si andrà verso lo sviluppo di capillari fragili. Nei casi più complicati, inoltre, tale problematica potrebbe sfociare in qualcosa di più serio e importante come l’insufficienza venosa.

Per fronteggiare questo percorso – che gli studi hanno confermato avere inizio dall’infiammazione del tessuto adiposo – non sarà certo sufficiente l’utilizzo di un prodotto ad hoc. Bisognerà, infatti, andare ad operare sull’infiammazione per tentare di ridurla. La via da perseguire è sempre la stessa: alimentazione antinfiammatoria, gestione dello stress e movimento fisico. Solo così possiamo riuscire a vincere la problematica.

 

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