Cosa succede se digiuniamo per 21 ore?

Cosa può succedere al nostro corpo se decidiamo di digiunare per 21 ore consecutive? La reazione può creare due canali diversi: l’organismo, infatti, utilizzerà il glucosio proveniente dal fegato sottoforma (normalmente) di glicogeno e dal tessuto adiposo sottoforma di acidi grassi.

Da una parte, quindi, il glicogeno sarebbe in crescente diminuzione, mentre dall’altra gli acidi grassi in crescente aumento. Cosa ne consegue? Vediamolo insieme!

Il processo

Nel nostro circolo sanguineo, l’obiettivo è sempre quello di mantenere un range di concentrazione del glucosio ottimale e costante nel tempo. Quando digiuniamo, però, il valore di glicemia nel sangue scendere e, di conseguenza, si va ad abbassare anche il livello di insulina, con conseguente aumento del glucagone. In questo modo di andranno ad attivare delle vie metaboliche che porteranno a rimpinguare il glucosio attraverso delle risorse di riserva.

Tra queste risorse vie è il glicogeno che è zucchero pronto per l’utilizzo e, quindi, prima riserva da utilizzare. Ma, come tutte le riserve, tende a terminare presto. Nelle 21 ore di digiuno, quindi, inizierà a scarseggiare. Questo, trovandosi nel fegato, non permetterà più a tale organo di sostenere la concentrazione adeguata di glucosio, andando a chiedere aiuto agli altri sistemi del nostro corpo.

Si arriverà, quindi, ad una diminuzione della disponibilità di glucosio dai tessuti, entrando in riserva. A tutto ciò ci sono delle eccezioni:

  • Il cervello ha una via preferenziale
  • Le cellule anaerobiche che non consumano ossigeno (globuli rossi)

Cosa succede?

Come detto, quindi, il cervello ha sempre una via preferenziale per il rifornimento e, andando a chiedere 4 grammi di glucosio ogni ora, il fegato non supporterà tale richiesta. Riuscirà, comunque, a produrre 3 grammi l’ora a partire dal glicogeno, mentre il rimanente grammo viene preso da altri substrati, attivando il processo di gluconeogenesi.

Durante tale processo, quindi, si andranno a creare delle produzioni di glucosio da substrati che non sono zuccheri. Pensiamo subito che andremo a svuotare l’adipocita, ma in realtà si possono percorrere tre vie differenti:

  • Acido lattico convertito
  • Dagli amminoacidi con smantellamento delle proteine
  • Via glicerolo attingendo alle riserve di grasso

Attivare una o l’altra via, diventa una bellissima sfida. Basti pensare che durante le 7/8 ore di digiuno notturno andiamo ad attingere soprattutto alle riserve di grasso, ma solamente se dormiamo bene, siamo rilassati e ben ossigenati. È proprio il riposo, quindi, che ci fa attingere al substrato. Se siamo in movimento, al contrario, andremo ad attingere dallo smantellamento dei muscoli.

Facciamo molta attenzione a questo aspetto. Seguire un periodo di digiuno importante può intaccare, come abbiamo visto, il nostro tessuto muscolare (quindi la massa magra del nostro corpo), ma soprattutto può portarci, a lungo andare, ad un rallentamento del metabolismo.

Come sempre, se scegliamo di seguire la via del digiuno che superi le 20 ore, facciamoci seguire da uno specialista del settore.

 

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