Dermatite atopica: non solo prurito

Prurito e secchezza della pelle sono i sintomi principali della dermatite atopica, problematica che colpisce sempre più gente, con un’incidenza la 20%. Atopica significa che non è una dermatite localizzata, ma che può colpire in più parti del corpo, anche in diversi momenti.

Come intervenire?

Normalmente si interviene con l’uso di cortisone, antistaminici e lozioni lenitive e idratanti. C’è un dato, però, che parla chiaro e va preso in seria considerazione: la dermatite atopica è meno presente in estate e più in inverno.

Questo ci lascia pensare a una correlazione con i livelli di vitamina D, con cui entriamo in contatto grazie ai raggi solari. In sintesi: più vitamina D, significa meno dermatite. Il mio consiglio è quindi, anche in inverno, quello di controllare i valori ematici di vitamina D e nel caso integrare. Con quale quantità? Tutti i giorni, 4mila unità internazionale.

La secchezza

Tra i sintomi della dermatite atopica, c’è sicuramente la secchezza, a causa della disidratazione. In inverno sudiamo di meno, ma ci dimentichiamo di bere di più. È vero che non basta solo bere tanto per idratare, ma tutto parte dall’alimentazione. Se mangiamo verdura, cruda e cotta, legumi, cereali e via dicendo, troviamo la così detta “acqua di vegetazione” che è assunta meglio dalle nostre cellule.

Attenzione anche allo stress emotivo. Cosa può aiutare? Attività sportiva quotidiana che riduce gli ormoni dello stress e sono consigliabili anche meditazione e respirazione, che riequilibrano orto e para simpatico.

Il prurito

Ma non finisce qui. Abbiamo anche problematiche di prurito, spesso e volentieri causate dall’aumento istamina. Quali sono i cibi che innalzano istamina? Latticini. Mangiare caseina, quindi, produce a livello intestinale un aumento inteluchina 5, che produce a sua volta istamina. Riduciamo latte e derivate e gli alimenti proinfiammatori in generale.

La fitoterapia può aiutarci, in tal senso, grazie al gemmoderivato di ribes.


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