Come assorbire il ferro: una questione di sinergia
Sempre più spesso, per necessità o scelta, tendiamo ad integrare il ferro per il nostro organismo, sfruttando integratori in pillole e non badando ai problemi (intestinali e non) che questo può comportare.
Quando siamo affaticati, deboli o con problematiche di pelle, unghie o capelli, tendiamo ad affidarci, con sempre maggiore regolarità, agli integratori di ferro.
Vari tipi
Attenzione, però: il ferro non è tutto uguale! L’integrazione di tale elemento, infatti, avviene tramite dei Sali. Tra questi, ce ne sono tre che sono i principali e quelli più importanti da integrare.
- Solfato ferroso – E’ il più presente nei vari integratori e, di conseguenza, anche il più conosciuto. Attenzione, però, ad abusarne, visto che può portare a dolori e infiammazioni intestinali.
- Ferro bisglicinato – Un minerale a due molecole, caratterizzato da una struttura ad anello. Ha un assorbimento superiore a livello intestinale.
- Ferro pidolato – E’ caratterizzato da un’importante biodisponibilità.
Per l’integrazione del ferro, però, è importante anche l’associazione di questi Sali con alcuni elementi. Se voglio realmente integrare il ferro nel nostro organismo, infatti, dovremo associarlo al rame e alla Vitamina C.
Rame
Il rame svolge tante funzioni: stimola il sistema immunitario, riduce l’infiammazione intestinale, ma soprattutto agisce come cofattore di tanti gruppi enzimatici. Tra questi ce ne sono tre legati strettamente al ferro: ceruloplasmina, efestina, ed epcidina.
Il rame, quindi, migliora l’assorbimento del ferro nel nostro organismo.
Vitamina C
Oltre ad essere un importante antiossidante, la Vitamina C aiuta ad attivare l’assorbimento del ferro a livello intestinale.
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