Anguria: fa bene, ma non per tutti
Arriva l’estate e, ovviamente, il caldo e cosa pensiamo? Mangiare tanta frutta, come ad esempio l’anguria. Questo è, certamente, tra i frutti più estivi per antonomasia. E la natura, del resto, non fa nulla a caso. Sappiamo, infatti, quanto sia importante seguire la stagionalità della frutta. L’anguria, in tal senso, è il frutto dell’estate anche per tutto ciò che può donarci.
Vantaggi e proprietà
L’anguria è tra i frutti più ricchi di acqua e, in particolar modo, parliamo di acqua di vegetazione. Questa, infatti, si trova all’interno del frutto con dei cluster particolare e, quando mangiamo la frutta, entra nelle nostre cellule, intervenendo nei processi metabolici.
Oltre a ciò, però, l’anguria ha anche un forte valore antiossidante e antitumorale. Contiene, inoltre, tante vitamine e minerali, come antociani e vitamina C. È presente anche la vitamina E, ma soprattutto nella parte della buccia.
Importante è, sicuramente, l’azione antiossidante. Questa, infatti, è strategica per contrastare i raggi del sole UVA, che se non tenuti sotto controllo possono portare a delle problematiche importanti a livello cutaneo.
Ma non per tutti!
Facciamo però attenzione. L’anguria, infatti, non deve essere associata ad altri pasti. Se la vediamo come un pasto unico, magari insieme a della frutta secca, allora va bene. Ma mai unirla a dei carboidrati come riso o pasta. L’anguria, infatti, contiene fruttosio che aumenta i trigliceridi se entra in conflitto con il glucosio dei carboidrati.
Studi, inoltre, confermano il conflitto tra anguria e pomodori. Questi, essendo ricchi di vitamina A e carotenoidi, entrano in conflitto con i vari antociani e vitamine presenti nel frutto, non permettendoci di assorbire alcunché.
L’anguria, infine, può risultare indigesta per alcuni, soprattutto se siamo in presenza di problematiche legate alla colecisti. In tal caso, infatti, si andrebbero a creare dei disturbi di mal digestione tra stomaco e intestino. Nulla di grave, intendiamoci, ma meglio evitare.
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