Omocisteina alta: come affrontare il problema

Quello dell’omocisteina alta è un problema, che ha anche la complicazione di essere completamente asintomatico.

E’ un po’ come il colesterolo alto: non ce ne accorgiamo subito.

Non essendoci alterazioni percepite, infatti, ce ne si può accorgere solo attraverso le analisi del sangue.

L’omocisteina, al contempo, è un fattore di rischio molto importante, legato a problematiche cardiovascolari. L’alterazione, infatti, può dar luogo a problemi seri come ictus, infarto o ipertensione.

Cos’è l’omocisteina?

L’omocisteina non è altro che un aminoacido solforato, che proviene dal metabolismo della metionina, a sua volta aminoacido essenziale.

L’omocisteina, nel nostro organismo, segue tre vie metaboliche per la trasformazione:

  • Via della metilazione che la ritrasforma in metionina
  • Via della transulfurazione che trasforma omocisteina in cisteina (aminoacido importante per la produzione del glutadione, che è il più potente antiossidante del nostro organismo);
  • Via dell’eliminazione renale, con cui l’omocisteina esce tramite urine.

Le cause dell’eccesso

Tra le cause che provocano l’innalzamento dei valori di omocisteina c’è la carenza di un enzima in particolare (il CBS) che ne impedisce la conversione in cisteina e/o l’espulsione renale.

Tutto ciò provoca l’accumulo di omocisteina nel sangue.

Altro fattore determinante è l’innalzamento del cortisolo.

In tal caso l’omocisteina agisce negativamente sul nostro organismo, rendendo le arterie meno elastiche e rendendoci meno adattabili ad eventi esterni al nostro corpo.

Tutto ciò, inoltre, interferisce con le attività delle piastrine e può portare a trombosi.

Rischi ce ne sono anche per quel che riguarda problematiche legate al diabete e alla demenza senile.

L’omocisteina, quindi, risulta altamente importante per la nostra salute e non va azzerata, ma solo equilibrata al meglio.

Come intervenire?

Il primo passo per fronteggiare la problematica legata al valore alto è l’autodiagnosi.

Analizzando il nostro stile di vita, infatti, possiamo capire se sia il caso di procedere con delle analisi del sangue per svelare la situazione.

Per fare un esempio, tale problematica è spesso riscontrata tra i fumatori e nelle persone con elevata sedentarietà o con una dieta sbilanciata.

Una volta scoperto l’eventuale problema, se interveniamo nei tempi e nella maniera giusta, i valori dell’omocisteina possono essere riportati alla normalità.

Il primo obiettivo è mantenere il cortisolo nella norma.

Questo può avvenire grazie all’utilizzo della melatonina.

Come sempre, la fitoterapia può essere un valido alleato.

La melissa in tintura madre, oltre ad olii essenziali come la lavanda, possono aiutarci a fronteggiare il problema. In più ci sono i così detti rimedi a costo zero: esercizio fisico e respirazione.

Bere tanta acqua, poi, ci aiuta nell’eliminazione renale, mentre la vitamina B (soprattutto B2, B9 e B12) ci garantiscono un livello sempre sotto controllo.

L’alimentazione, infine, riveste come sempre un ruolo fondamentale.

Cibi antinfiammatori, come ad esempio le verdure crude o quelle di stagione cotte, sono sicuramente alleati, così come i cereali integrali in chicchi, grazie alla loro azione antiossidante.

Legumi, pesce e uova sono altrettanto importanti.

L’importante è seguire sempre una dieta ben bilanciata.

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