Disbiosi intestinale, le conseguenze sulla nostra salute

Le conseguenze della disbiosi sulla salute sono veramente tante. Spesso sentiamo parlare dell’intestino come di un secondo cervello, ma a volte potrebbe essere considerato quasi come il primario. Non è, infatti, solamente un tubo che accoglie il cibo e lo seleziona: è, infatti, popolato da miliardi di esseri viventi (batteri, virus, funghi, parassiti, ecc…) che coesistono in un perfetto equilibrio.

Microbiota e neurotrasmettitori

Per far capire quanto intestino e cervello siano connessi, basti pensare che il microbiota intestinale è collegato ai neurotrasmettitori. Quando andiamo in disbiosi, quindi, oltre ai soliti sintomi di reflusso, scariche, acidità e quant’altro, rischiamo di cadere anche in ansia, depressione e/o attacchi di panico.

I batteri, infatti, sono strettamente collegati, attraverso il sistema nervoso enterico, al nostro cervello. I due mondi interferiscono con equilibri delicati e possono portare a problematiche piscologiche come ad esempio insonnia, sonnolenza e spossatezza durante il giorno.

La funzione delle vitamine

C’è un collegamento diretto anche tra i batteri e l’assorbimento e la produzione di alcuni micronutrienti indispensabili alla nostra salute: le vitamine K. Queste, infatti, sono prodotte da batteri buoni e, quando siamo in disbiosi, iniziamo ad avere problemi di squilibri riguardanti la coagulazione del sangue.

Tale problema può essere riscontato anche con le vitamine del gruppo B, che sono collegate ad una serie di fattori metabolici, come problematiche del sistema nervoso. Pensiamo, ad esempio, a cervicalgia e lombosciatalgia.

Lattasi e difesa immunitaria

Il microbiota è collegato anche alle lattasi, degli speciali enzimi che aiutano a digerire il lattosio. Quando andiamo in disbiosi abbiamo carenza di lattasi e si generano intolleranze nei confronti del lattosio. È un’intolleranza molto diffusa, collegata soprattutto all’età: dopo i 5 anni di vita, infatti, il nostro intestino non riesce più a sintetizzare la lattasi.

C’è poi il problema legato alle difese immunitarie. Il 70-80% delle difese immunitarie risiede, infatti, nell’intestino ed esiste un collegamento tra il microbiota ed il sistema immunitario. Quando siamo in disbiosi, quindi, ci ammaliamo più facilmente e, di conseguenza, andremo a prendere più antibiotici che sterminano di fatto la flora batterica intestinale, innescando dei veri e propri circoli viziosi.

La flora batterica intestinale, inoltre, produce acidi grassi a corta catena, che danno nutrimento e sostegno alla mucosa intestinale. Con la disbiosi, quindi, abbiamo predisposizione alla permeabilità intestinale, che è l’inizio delle patologie autoimmuni.


CLICCA SUL VIDEO SOTTOSTANTE PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI

 


ALTRI ARTICOLI CHE POSSONO INTERESSARTI


 

Vitamina D: sai come esporti al sole per non avere carenze?

Come ripristinare la flora batterica intestinale

Stop alla voglia di dolci!