La spremuta d’arancia abbassa il colesterolo
La spremuta d’arancia fa benissimo per molti aspetti del nostro organismo, ma uno studio clinico ha anche dimostrato che bevendo tre bicchieri di spremuta d’arancia al giorno (750ml/die), questo frutto è in grado di ridurre i livelli di colesterolo e, al contempo, aumentare del 21% i livelli di HDL (il famoso colesterolo buono).
Tutti gli agrumi, per loro natura, contengono dei citroflavonoidi, nelle arance, però, nello specifico troviamo la maringina.
Questo è uno speciale flavonoide in grado di ridurre l’attività della HMG-CoA Reduttasi, enzima coinvolto nella produzione di colesterolo endogeno.
Lo stile di vita
Ovviamente non sarà sufficiente bere semplicemente delle spremute d’arance per abbassare il colesterolo.
Questo può essere un importante punto di partenza, ma bisognerà intervenire sullo stile di vita per riportare nella norma i livelli di colesterolo.
Per prima cosa, dobbiamo pensare alla nostra giornata.
Abbiamo una vita troppo sedentaria? Iniziamo, allora, a muoverci: camminare, infatti, fa molto bene alla salute e, al contempo, riduce il colesterolo.
Successivamente dobbiamo andare ad inserire più fibre nella nostra alimentazione.
Queste, infatti, migliorano la flora batterica intestinale, puliscono l’intestino, ma soprattutto riducono l’assorbimento dei grassi dall’intestino verso l’organismo.
L’ideale sarebbe mangiare fibre per 5 volte al giorno, ma come fare? Prima di tutto usando frutta e frutta secca per le nostre merende e poi iniziando i pasti principali mangiando della verdura cruda.
Colesterolo: cosa mangiare e cosa no
Per ovviare alle problematiche di colesterolo, oltre al consumo di spremuta d’arancia, dobbiamo andare anche a ridurre i grassi saturi.
Evitiamo, quindi, il consumo di carne rossa, affettati e latticini.
Questi gruppi alimentari, più di altri, incrementano infatti la produzione di colesterolo.
Evitiamo anche il consumo smodato di alcolici, visto che dovremmo andare ad alleggerire il lavoro del fegato.
Ma cosa mangiare? Utilizziamo più pesce (magari anche 3 volte a settimana), più legumi (che migliorano anche i trigliceridi) e cereali integrali in chicchi.
La fitoterapia, come sempre, ci viene in aiuto anche in questo caso.
E’ stato infatti dimostrato che il tarassaco, il boldo, il carciofo e la berberina, aumentano la produzione di recettori HDL.
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