Latte: fa bene o fa male?

“Il Latte fa bene o male?”. Una domanda, questa, che ci portiamo avanti da tempo. Le pubblicità, gli adagi popolari e tante altre credenze, ci hanno convinto che il latte faccia bene alle ossa ed alla salute. Un concetto, però, non del tutto corretto.

Per iniziare, bisogna prendere in considerazione il fatto che tre secoli fa era impensabile nutrirsi con il latte vaccino. Oggi, invece, se ne fa un gran abuso, tanto da aver portato circa la metà della popolazione mondiale ad essere intollerante al latte, con relativi problemi di carattere gastrointestinale.

La mancata digestione

Per affrontare analiticamente le problematiche legate al latte, ricordiamoci che l’uomo è l’unico animale che continua a nutrirsi di tale alimento anche dopo lo svezzamento.

Il latte, come abbiamo visto, è naturalmente ricco di lattosio, uno zucchero formato da glucosio e galattosio. Per digerirlo, e quindi assimilarlo, il nostro organismo necessita di un enzima, la lattasi, che ha il compito di scomporre il lattosio nei suoi costituenti.

Quando andiamo a parlare di intolleranza al latte, quindi, il problema risiede proprio in una carenza di produzione di lattasi, che porta ad un’intolleranza verso il lattosio. Quando non digeriamo il lattosio, quindi, questo va ad infiammare la mucosa intestinale creando disbiosi, che ci conduce nel tempo ad una problematica di permeabilità intestinale.

La lattasi, per sua costituzione, è presente nel corpo dei neonati ed è essenziale per consentire loro di digerire il latte materno, ma in età adulta non viene prodotta. Ora, chi ha una buona flora batterica intestinale, riesce a digerire lattosio anche senza lattasi. Mentre chi è in disbiosi, non ce la fa.

La mancata digestione, creando vari scompensi, andrà a compromettere anche il nostro sistema immunitario, predisponendoci a diverse malattie. Per ovviare al problema, andremo ad assumere un latte senza lattosio. Tutto bene, quindi, direte voi…ma non è così! Qui, infatti, nasce il problema delle proteine e, tra tutte, quella della caseina

Il problema della caseina

Tra le varie proteine del latte, c’è la caseina. Questa è presente nel latte materno ed in quello vaccino in percentuali molto differenti tra loro. L’80% delle proteine del latte vaccino, infatti, è costituito da caseine, contro il 30% del latte materno!

La caseina, quindi, è senz’altro la proteina del latte vaccino maggiormente implicata nell’insorgere di intolleranza. Si tenga presente che l’apporto proteico del latte di mucca è in generale decisamente superiore a quello umano: il primo, infatti, è destinato alla crescita del vitello, che in due anni raggiunge un peso di venti volte superiore a quello della nascita.

Difficilissima da digerire, la caseina tende a coagularsi, formando una massa collosa e filosa che aderisce alle pareti dell’intestino tenue, mettendo sotto stress l’equilibrio enterico.

Il problema degli ormoni

Oltre alle proteine, un altro problema è legato agli ormoni. Nel latte ne sono presenti ben 59, ma quello che potremmo definire “più famoso” è  senza dubbio il IGf-1, conosciuto come “ormone della crescita”.

Presente nel latte vaccino, è lo stesso che possiamo trovare in quello materno, con i recettori che vanno ad interagire nella stessa maniera. Gli effetti? E’ presto detto: non potendo più influire nella crescita del nostro corpo, andranno ad inserirsi nella crescita dei tessuti, esponendoci così a delle neoplasie.

Tornando a monte, quindi, e rispondendo alla domanda con il quale abbiamo aperto l’articolo, sì: il latte fa male. Fa male se lo assumiamo quotidianamente. Se proprio non possiamo farne a meno, possiamo almeno tentate di ridurne il consumo.

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