Spaghetti Shirataki, fanno bene?

Ho assaggiato gli spaghetti Shirataki – quelli ottenuti dalla radice Konjac, per intenderci – e devo dire che mi hanno veramente sorpreso. Hanno un sapore neutro – che quindi può essere modificato solo dal condimento, ma ovviamente questo non dovrà essere troppo pesante – e una consistenza meravigliosa.

Si tratta di un alimento che può essere inserito all’interno dell’alimentazione di ciascuno, ovviamente di tanto in tanto e senza abusarne. Il costo è, tuttavia, l’unica nota negativa: € 8 per 250 g di spaghetti Shirataki.

 

Cosa sono gli spaghetti Shirataki?

Gli spaghetti Shirataki sono un alimento di origine giapponese e la loro particolarità risiede nella radice Konjac, dalla quale si ottiene una consistente quantità di glucomannano, la cui caratteristica principale è quella di arrivare al lume intestinale senza essere digerito dagli enzimi, sebbene venga utilizzato dai batteri buoni e definito quindi prebiotico (utile alla flora batterica intestinale).

Grazie a tali caratteristiche, possiamo trarre tantissimi benefici: dal miglioramento del sistema immunitario, a quello dei processi digestivi degli altri alimenti, fino al richiamo dell’acqua nel sistema intestinale, andando così a riequilibrare il transito intestinale. Se si soffre di stipsi e si mangia un piatto di spaghetti Konjac la sera, ad esempio, la mattina successiva si “rischia” di andare di corpo con l’espulsione di una grossa massa fecale.

Le caratteristiche

Gli spaghetti Shirataki hanno anche un rapporto di 16 calorie su 150 grammi! In teoria, quindi, sarebbe come non mangiare nulla dal punto di vista metabolico, mentre in pratica i benefici sono tanti, visto che sono ricchi di fibre e praticamente vuoti di carboidrati, grassi e proteine.

Alcuni studi mettono in evidenza, inoltre, la riduzione del colesterolo nella misura del 10% e dei trigliceridi del 23%. Un alimento, quindi, che risulta essere alleato del nostro benessere su tutta la linea!

 

La ricetta

Ma come si possono cucinare gli spaghetti Shirataki? Di seguito vi propongo una ricetta che ho provato personalmente.

  1. Mettiamo tanta acqua in una pentola, accendiamo il fuoco e aspettiamo l’ebollizione;
  2. Contemporaneamente, scaldiamo un filo d’olio in una padella e successivamente uniamo una cipolla già tagliata da dover far imbiondire; a questo composto uniamo delle carote e del sedano. Facciamo cucinare per altri due minuti;
  3. Aggiungiamo i carciofi già tagliati e puliti e facciamo cuocere il tutto a fiamma moderata;
  4. Buttiamo gli spaghetti Shirataki nella pentola con l’acqua a bollore e facciamo cuocere per dieci minuti, avendo l’accortezza di spegnere la fiamma; ogni tanto rimestiamo il condimento;
  5. Aggiungiamo gli spaghetti nella padella con le verdure e facciamo saltare per altri due minuti;
  6. Impiattiamo, serviamo e buon appetito!

Gli spaghetti Shirataki, in conclusione, sono un vero valido alleato se soffriamo di stipsi, grazie al loro apporto di fibre. Se siamo in sovrappeso, invece, possiamo sfruttarli per ridurre le calorie, mantenendo comunque la pancia piena.

Buoni, leggeri e nutrienti: provateli e fatemi sapere!

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